Vendee Globe 2012

[Litovoi]

Nu stiu ce sa zic ca nu am fost acolo, dar am ceva rezerve in legatura cu faptele urmatoare::
nu a aratat pe inregistrare cum a montat el bara respectiva la locul ei si
nici n-am inteles cum daca era rupta in trei, a recuperat toate piesele, dar probabil nu am fost atent la detalii.

Si pana la urma de ce trebuia sa repare cand daca era dajtept isi lua vreo 3 de rezerva ca spare parts. IN legatura cu asta ma gandeam la cazurile in care ajungi dismasted nu ti-ar folosi vreun catarg mai mic de rezerva, chiar si de 4-5m, ajuta la scurtatea perioadei de ajungere la un tarm.

[skipper]

Nu stiu ce sa zic ca nu am fost acolo, dar am ceva rezerve in legatura cu faptele urmatoare::
nu a aratat pe inregistrare cum a montat el bara respectiva la locul ei si
nici n-am inteles cum daca era rupta in trei, a recuperat toate piesele, dar probabil nu am fost atent la detalii.

Si pana la urma de ce trebuia sa repare cand daca era dajtept isi lua vreo 3 de rezerva ca spare parts. IN legatura cu asta ma gandeam la cazurile in care ajungi dismasted nu ti-ar folosi vreun catarg mai mic de rezerva, chiar si de 4-5m, ajuta la scurtatea perioadei de ajungere la un tarm.

O sa vedem pozele la rezolutie mare de dupa isoria cu reparatul si o sa vedem daca e aceeasi bara! Dar ai dreptate in a fi sceptic: echipa Hugo Boss prea sant buni in cascadorii publicitare!

Cand catargul se rupe:
- fie se foloseste o bucata din el daca se reuseste recuperarea (a se vedea cazul Sam Davies care a ajuns la Sable d'Olone tot cu o bucata de catarg)
- fie se foloseste ghiul pe post de catarg
- fie se foloseste tangonul in acelasi scop.

[skipper]

Cum naiba a facut italianul o viteza medie de 3.5 noduri in ultimele 24 de ore? Sau trage si asta pt record, recordul invers!

[skipper]

Nu stiu ce sa zic ca nu am fost acolo, dar am ceva rezerve in legatura cu faptele urmatoare::
nu a aratat pe inregistrare cum a montat el bara respectiva la locul ei si
nici n-am inteles cum daca era rupta in trei, a recuperat toate piesele, dar probabil nu am fost atent la detalii.

Iata si o poza:



Bara e foarte in exterior si daca s-a rupt de tot in trei bucati, cum a reusit AT sa le recupereze e cu adevarat un mare mister!

[skipper]

QED:

Alex Thomson Racing pe FB

Although still critical on power, Alex has been conserving more than ever in order to put in his weekly video call to the BBC and catch up with everyone who has been supporting him. It is his one treat to himself this week.


While Alex is running on low power mode he is even more cut off from the outside world, with no way of finding out about world events and much reduced contact with friends & family at home.


Still without the use of one of his hydrogenerators, Alex is still in ‘shut down’ mode, turning on the power as little as possible in order to conserve as much as he can until he is able to put the working hydro into use. He still sends through his daily updates every morning when he turns on his computer.

[skipper]

S-au prins si italienii ca ceva nu e in regula cu al lor:

Italiavela




Alessandro Di Benedetto al Vendée Globe: gareggiare senza competere?

Andrea Messersì


Siamo ormai giunti al ventottesimo giorno del Vendée Globe ed è ora di tirare qualche somma per quanto riguarda l’unico skipper italiano che gareggia in questa straordinaria competizione in cui il campo di regata è il mondo! Non a caso il Vendée è stata definita l’Everest dei mari data l’estrema difficoltà intrinseca alla circumnavigazione dell’intero globo terracqueo da soli, senza assistenza né scalo, a bordo di una barca a vela di diciotto metri. Certo molto è cambiato dall’edizione del 1989/90 sia in termini di tecnologia che di “ethos” dato che lo spirito dei tempi moderni è intriso da forti componenti mediatico/commerciali. Per non parlare dei tempi “antichi” e “mitici” dei primi navigatori solitari - un nome per tutti: Moitessier - che ormai sono lontani da noi anni luce. Ma torniamo al “nostro” Alessandro: in sintesi i numeri ci dicono che nello stesso tempo in cui il leader della regata ha percorso 9500 miglia lui ne ha fatte 6400 vale a dire il trentadue per cento in meno. Una parte di questo distacco è sicuramente dovuta alla minore efficienza della sua barca, Team Plastique, che è stata varata nel 1998 e che, pur con tutte le modifiche e gli aggiornamenti degli ultimi anni, non può avere il potenziale di velocità degli scafi “di punta” della flotta che si avvalgono delle più recenti innovazioni quali chiglie basculanti, ballast, foils e “crocettoni”. D’altra parte sappiamo che la sua barca ha già partecipato a tre Vendée con discreti piazzamenti: nel 200/01 Coville è sesto, nel 2004/5 Josse è quinto e nel 2008/09 Boissières è settimo: in quella edizione la vittoria arrise a Desjoyeaux che concluse in poco più di ottantaquattro giorni mentre lo scafo in questione arrivò circa ventuno giorni dopo; cioè impiegò il venticinque per cento di tempo in più. Per quanto ci si sforzi di compulsare le statistiche non è possibile farsi un’idea esatta di quanto Team Plastique sia meno performante delle barche più veloci; in più ci rimane la forte sensazione che la minore competitività dell’imbarcazione non possa spiegare tutto il distacco che si va via via accumulando. C’è di più e c’è dell’altro; ed è esattamente quello che le statistiche non sanno vedere: lo “spirito” dell’Uomo. Si sto parlando proprio di Alessandro; la sua particolarissima storia di navigatore sta lì a dimostrarcelo. Quattro le sue traversate compiute con piccoli catamarani non abitabili e senza assistenza: nel 1993 in doppio dalla Sicilia alla Martinica; nel 2001 in solitario dall’Italia alle Isole Canarie; nel 2002 da Las Palmas, Isole Canarie, a Pointe à Pitre, Guadalupa; nel 2006 da Yokohama, in Giappone a San Francisco, USA. Poi realizza un’impresa che è passata nella storia della vela: fa il giro del mondo no stop in solitario e senza assistenza con una barca a vela di soli sei metri e mezzo; la più piccola di sempre: una straordinaria avventura umana sia per la durata di circa nove mesi che per l’indomita determinazione dimostrata negli ultimi mesi quando, dopo aver disalberato nel Pacifico, attrezza un’alberatura di fortuna, doppia Capo Horn e risale tutto l’Atlantico fino a Le Sables. Non conosco Di Benedetto ma un’opinione mi sento di poterla esprimere: tutte le sue precedenti e notevoli imprese veliche sono caratterizzate dall’essere delle sfide con se stesso o contro il tempo; in altre parole, fino ad oggi, il “filo rosso” della sua personalità di velista non è mai stato rivolto a competere con altri avversari oltre se stesso. Questa mia convinzione si è andata rafforzando sempre di più man mano che osservavo il “tenore” delle notizie, delle foto, e dei video che provengono da Team Plastique: lo skipper si mostra sempre tranquillo e rilassato, a volte occupato in attività di routine che non incidono sulla velocità della barca; sembra che se la stia “spassando”. Di sicuro a bordo non si respira l’aria mitica dei 40° ruggenti o dei 50° urlanti. Nossignore, qui siamo nel regno di Alessandro, un solitario “dentro”, uno di quelli che stanno bene solo in mezzo al mare, lontano da tutto e da tutti, in perfetta simbiosi con gli albatros, con i pesci volanti, con le albe ed i tramonti, con il fischio del vento sulle sartie, con il sole e con la pioggia, con le stelle, con le calme e con le tempeste, con la sua barca a vela.

Con se stesso. Con la sua storia dal sapore un po’ “antico”. Buon vento Alessandro!

[Pilgrim]

qui siamo nel regno di Alessandro, un solitario “dentro”, uno di quelli che stanno bene solo in mezzo al mare, lontano da tutto e da tutti, in perfetta simbiosi con gli albatros, con i pesci volanti, con le albe ed i tramonti, con il fischio del vento sulle sartie, con il sole e con la pioggia, con le stelle, con le calme e con le tempeste, con la sua barca a vela.]

cuvintele astea au o rezonanta aparte...poate stie italianul ce face...poate indrazneste sa fie putin altfel .
Alergind mereu cu dorinta nestavilita de a fi primii , uitam sa ne bucuram de tot ceea ce ne inconjoara.

[skipper]

Explicatia Profesorului Desjoyeux pe noul record de distanta: 545 mile in 24 ore:

A proposito del nuovo record di François Gabart (Macif), Michel Desjoyeaux che abbiamo incontrato al Salone di Parigi ci ha detto di essere ovviamente molto felice – Macif appartiene alla sua scuderia Mer Agitée – e non così sorpreso. I nuovi prototipi hanno fatto passi da giganti in quattro anni” e precisa che “ha avuto la fortuna di incontrare le condizioni perfette : mare formato ma regolare, forza del vento intorno ai 30 nodi e l’angolo giusto 120 gradi per andare veloce senza forzare”. Davvero senza forzare o c’è un po’ di provocazione quando dice che ha dormito parecchio durante queste 24 ore? Il doppio vincitore del Vendée Globe puntualizza : “Sì, io ci credo che abbia dormito e lasciato la barca sotto autopilota.” Quindi, cos’è il segreto, un’evoluzione sugli autopiloti ? “No, nessuna evoluzione in questo campo. Le barche sono più performanti. Invece un segreto c’è o meglio c’era visto che François ne ha parlato lui stesso durante un collegamento speciale: una vela che gli altri non hanno.” Quale vela ? “Un gennaker da ventone murato sulla prua no sul bompresso e con il punto di scotta alto.”


Già nell’edizione 2008-2009 che aveva stravinto, sulle dieci vele autorizzate dal regolamento Mich’ Desj aveva fatto fare una trinchetta “speciale oceano australe”. Benché assente della competizione, c’è tanto Mich’ Desj’ anche in questa edizione: Gabart il suo delfino ma anche Banque Pop di Armel Le Cleac’h è stata una barca concepita da e per colui che viene sopranominato “il Professore”. Manca l’ex Foncia 2007 diventato Maitre CoQ di Jérémie Beyou che ha dovuto ritirarsi la seconda settimana. Peccato per il confronto con Alex Thomson e il suo Hugo Boss, stessa generazione Farr 2007 sarebbe stato molto interessante.

[skipper]

Diagrama configuratiei veleleor in functie de viteza si alura vantului.

[skipper]

qui siamo nel regno di Alessandro, un solitario “dentro”, uno di quelli che stanno bene solo in mezzo al mare, lontano da tutto e da tutti, in perfetta simbiosi con gli albatros, con i pesci volanti, con le albe ed i tramonti, con il fischio del vento sulle sartie, con il sole e con la pioggia, con le stelle, con le calme e con le tempeste, con la sua barca a vela.]

cuvintele astea au o rezonanta aparte...poate stie italianul ce face...poate indrazneste sa fie putin altfel .
Alergind mereu cu dorinta nestavilita de a fi primii , uitam sa ne bucuram de tot ceea ce ne inconjoara.

Acolo e o cursa nu o plimbare! E de presupus ca lumea s-a dus acolo sa se intreaca unii cu altii nu ca sa stea la plaja!
Sponsorii nu cred ca pt plimbari au dat banii! Si nu e vorba de bani putini! Dar daca nu il trag de urechi inseamna ca e ok si asa!
Din cand in cand un Moitessier face bine!